Assemblage è l’ultima creazione di ASSEMB e arriva al seguito del progetto Viagem Sentimental (Viaggio Sentimentale), iniziato nel 2017. Francisco Camacho ha viaggiato in varie regionie realtà del Paese, realizzando spettacoli sempre diversi ma con una metodologia di lavoro comune, basata sulla ricerca in ciascuna delle aree geografiche visitate.Se i vari viaggi sentimentali erano stati voluti e concepiti in un quadro di effimerità, le cui presentazioni pubbliche avevano senso solo nel contesto geografico che li aveva motivati, il coreografo stava invece accumulando un repertorio creativo a cui sarebbe stato deplorevole non dare continuità. Così, in un momento di maggiore attenzione ai temi della sostenibilità, Assemblage si inserisce anche in una strategia di recupero e valorizzazione dell’investimento professionale e artistico fatto in questi anni. L’operazione si svolge in un’ottica di condivisione, con l’artista che riunisce un gruppo di creatori con cui ha esplorato nuove configurazioni per i materiali performativi precedentemente elaborati e, ancora una volta, in compagnia di Hugo Coelho, che ha collaborato fin dall’inizio di Viagem Sentimental negli ambiti della luce e del video, oltre che negli aspetti scenografici e sonori.

Basata sull’incontro del coreografo con i vari luoghi, questa creazione non vuole essere un trattato di natura sociologica o etnografica, né una revisione del resoconto di quei viaggi. Il focus principale è la materia coreografica, il linguaggio del movimento che queste incursioni nei territori hanno fatto emergere.

Sebbene l’artista non si sottragga a una visione critica delle diverse realtà incontrate, la rielaborazione di questi tratti locali è stata intrapresa per creare una performance che affronta l’identità e la sua costruzione, sfidando le narrazioni e i luoghi simbolici in cui le comunità si collocano.

L’insieme dei temi che Assemblage attraversa comprende la tensione tra tradizione e modernità, la crescente gentrificazione delle città, la migrazione, la cura di sé, oscillando tra la prospettiva critica e le opportunità per ironizzare, senza perdere di vista l’evocazione di piccoli piaceri e la volontà di andare avanti.