Prima nazionale
La scrittura compositiva declina per analogia frammenti del mondo naturale, il cammino si inscrive nel linguaggio del corpo, intraducibile altrimenti e l’io diventa solo il punto di origine della visione. Le prime radici di questo lavoro scivolano in un libro; l’Estate della collina, di J.A.Baker, bizzarro e misterioso scrittore inglese che racconta e descrive unicamente la natura. Il suo sguardo è posato sulla più piccola manifestazione, fino alla vertiginosa grandezza che la comprende. Cosa è natura che ama creare, dove la morte. Simile al confine del mondo nel centro di un paesaggio inesistente, il desiderio di creare forme. Il silenzio è denso, leggere le note di un pianoforte, in lontananza. Come i fiori nel prato, fanno capolino i temi di sempre. Il vestito come un cielo o come una terra, la campitura di colore dai contorni imprecisi, il segno di una porosità dell’anima. Caro spettatore ti dono questo mio sentiero, specchio riflesso di un canto celeste.
Solo di: Raffaella Giordano
Incipit e musiche per pianoforte: Arturo Annecchino
Incontri straordinari, complicità e pensieri: Danio Manfredini e Joelle Bouvier
Editing e composizioni astratte: Lorenzo Brusci
Luci: Luigi Biondi
Costume: realizzato da Giovanna Buzzi, dipinto da Gianmaria Sposito
Esecuzione tecnica: Piermarco Lunghi
Un ringraziamento a Filippo Barraco, Sandra Zabeo, Romana Walther. Primo studio aperto presso Complesso di Santa Croce nell’ambito di Prospettiva Nevskij, Bisceglie (BA)
Produzione: Associazione Sosta Palmizi
Con il sostegno di: MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo dal vivo; Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo