Love me è la prosecuzione del mio precedente lavoro Fuck me. Questi due lavori e altri precedenti compongono il Remember to Live project, un progetto sulla mia vita, nel quale io sono l’oggetto stesso della mia ricerca.
Ho scritto il testo di Love Me insieme a un amico, Marín Flores Cárdenas. Questo lavoro è stato creato in clandestinità, durante il lockdown pandemico, mentre i teatri e ogni cosa erano chiusi a Buenos Aires. E dunque sì, Fuck me e poi Love me. Prima scopami, poi parliamo di amore. Il sesso è corpo. L’amore non è tanto corpo, quanto piuttosto tempo. O forse l’amore è un corpo che tiene il tempo.
Questo lavoro è un solo che affronta la violenza che mi porto dentro. Il testo viene riscritto in ogni occasione. È stato diffuso nel 2022 a Buenos Aires, come saluto al paese che ho lasciato. La versione che ho presentato in ciascun territorio porta con sé le confessioni di una straniera. di una fuggitiva.
Noi migranti diventiamo dipendenti dall’atto di fuggire. La nostra identità è il percorso, poiché il paese che lasciamo non esiste più.
Con: Marina Otero
Testo e regia: Marina Otero, Martín Flores Cárdenas
Luci: Matías Sendón
Fotografia: Nora Lezano
Illustrazioni: Martín Flores Cárdenas
Produzione: Mariano de Mendonça – Casa Teatro Estudio
Distribuzione e management: Studio Grompone
Traduzione italiana: Gerardo Ruiz Peralta
La performance prevede nudità in scena e luci stroboscopiche