Spogliati ha come punto di partenza il desiderio di parlare del valore del consenso al giorno d’oggi, consenso inteso come permesso e come conformità di voleri. In un mondo contemporaneo in cui la realtà viene coscientemente distorta per conseguire i propri obiettivi, Spogliati vuole riflettere sulle conseguenze dei consensi, concessi o negati che siano. Il fitto sistema di leggi votato alla protezione dei deboli può trasformarsi in uno strumento di taglio, con false accuse e menzogne. Tutto è concesso nei giochi di potere, sia su scala della politica internazionale sia nelle storie tra individui. E in questo caso è proprio la storia di un uomo che si vuole rappresentare, una persona comune, nella quotidiana lotta tra il desiderio e l’aspettativa, nonché con il proprio bagaglio ereditario comportamentale, cioè l’attitudine a ripetere schemi che ha subito e vissuto, inconsapevolmente. Rendendosi conto che le sue azioni si ripercuotono in conseguenze che possono affliggere il benessere degli altri, l’uomo prova terrore ad agire, in qualsiasi direzione, per non dover sopportare la vista di altri soffrire e doversi assumere la responsabilità delle proprie azioni, dei propri desideri.
Autore e interprete: Tommaso Giacopini
Regia e coreografia: Faustino Blanchut
Composizione musicale: Erwan Le Guen e Tommaso Giacopini
Disegno luci e tecnica:Theo Bernardi
Produzione: Compagnia Tommaso Giacopini